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Profumi Di Nicchia: VIA DEI MILLE SICILIA Fragranze Ricercate Per Uno Stile Unico

VIADEIMILLE IANCO COLLECTION

Il profumo di nicchia racchiude l’essenza del lusso e dello charme, l’impronta olfattiva racchiude una identità che parla di mistero, freschezza, sensualità, note nostalgiche che richiamo al tempo perduto, mescolandosi carismaticamente alla modernità.

Il profumo esprime la nostra personalità, VIA DEI MILLE · SICILIA, fragranze ispirate all’isola e al suo paesaggio marittimo, la terra, la sua natura, e una storia di famiglia. La freschezza del mare e dei suoi fiori viene rievocata dalle note del mandorlo in fiore, limone, arancia amara, gelsomino, e dalla brezza delle alghe marine, che si fondono al muschio e ai legni della macchia mediterranea. Si tratta quindi di fragranze perfette per uomini e donne che amano le profumazioni forti, intensi e passionali.

Negli anni ’50, nella città di Noto, in una Sicilia poetica dalla natura ancora intatta, Salvatore Scorsonelli inizia un’attività di fabbricazione di essenze floreali ed in particolare di zagara, il fiore delicato e inebriante dell’arancia amara.

 

 

È in Via dei Mille, di fronte alla sua casa, in un grande orto con piante di gelsomino, mandorli, agrumi, che Salvatore installa la distilleria in cui per più di dieci anni fabbricherà una delle essenze più preziose utilizzate per la formulazione dei profumi. L’essenza, di grandissima qualità, estratta tramite la distillazione in corrente di vapore, era destinata ai parfumeurs di Grasse, in Francia.

Nel 2011, Stefano si mette sulle tracce del nonno per capire i motivi per cui quell’attività ricca di ricordi e di aneddoti, di cui si parlava spesso in famiglia, si fosse interrotta, e per vedere se non fosse in qualche modo possibile resuscitarla.

E’ così che inizia allora un viaggio nel mondo delle fragranze, un viaggio che dalla distilleria abbandonata di Via dei Mille, porterà Stefano da Noto, dalla punta estrema della Sicilia, a Grasse, a Parigi, a Firenze, per poi ritornare di nuovo in Sicilia alla ricerca dei migliori artigiani, delle migliori materie prime siciliane con una sola idea: far rivivere quei profumi.

Founder Stefano Alderuccio

 

 

Intervistiamo Stefano Alderuccio creatore delle meravigliose fragranze Via Dei Mille Sicilia

 

Siamo rimasti rapiti dalla storia della sua famiglia. Un giorno ha deciso di riportare in attività la distilleria di essenze floreali creata da suo nonno, è entrato col cuore nel ricordo di quegli anni, ed ha deciso voglio fare questo lavoro, voglio creare profumi. Cosa è successo dopo?

 

È iniziata una lunga avventura. Ho fatto molta ricerca sia in Italia che in Francia, destinazione delle essenze che venivano prodotte in Sicilia. La mia idea iniziale era quella di far risorgere l’attività di distillazione che mio nonno aveva iniziato a Noto, in Via dei Mille, ma mi resi conto che purtroppo non ne esistevano più le condizioni. La storia manifatturiera che avevo scoperto era però, ai miei occhi, troppo importante per rimanere ancora nel dimenticatoio. Difatti, non si trattava solo della storia di mio nonno e della sua piccola distilleria, ma di una storia molto più grande. Per quasi tre secoli, fino agli anni ’60, la Sicilia fu un importante fornitore di materie prime per l’industria della profumeria e in particolare quella francese. L’idea di creare un marchio di profumi artigianali siciliani di grande qualità nasce dal desiderio di creare un veicolo per far conoscere questa storia.

 

Sappiamo che presta molta attenzione alle radici della sua terra, i suoi profumi ne sono la riprova. Le materie prime di origine siciliana ci permettono di scoprire un valore aggiunto nelle sue creazioni, come riesce a trovare il giusto equilibrio tra le varie note tipiche e mantenere intatti contrasti caldi e freschi.

 

Il mondo della profumeria commerciale è un mondo che risponde unicamente a delle esigenze di marketing. Questo modo di operare non fa parte dei nostri valori. Non ci interessa! La formulazione dei profumi VIA DEI MILLE è infatti svincolata da considerazioni commerciali : vogliamo essere completamente liberi sia nel processo di selezione delle materie prime, cercando appunto le migliori, sia nella fase di creazione dei profumi. L’unica condizione per noi imprescindibile è quella di avere, tra i tanti ingredienti necessari alla realizzazione di un profumo dallo stile contemporaneo, anche degli ingredienti di grande qualità prodotti in Sicilia. Nell’isola sono rimasti in pochissimi a produrre ancora materie prime per la profumeria. Tra questi un paio di produttori hanno delle qualità eccezionali. Sono ingredienti costosi ma per noi ovviamente irrinunciabili.

 

 

Bellezza, arte, il design italiano viene celebrato anche nella profumeria artistica, ne denota stile e personalità. La collezione IANCO, riprende i disegni delle pavimentazioni storiche in maiolica di un suggestivo convento settecentesco nei pressi della città di Noto. Quanto è fondamentale vestire un packaging che celebra l’immagine del brand e la sua identità.

 

La Sicilia è una terra dalle ispirazioni artistiche infinite. Paradossalmente, proprio per questo motivo, definire l’universo estetico di VIA DEI MILLE non è stato semplice. Il nostro desiderio era di comunicare, attraverso il packaging, un’idea di Sicilia lontana dagli stereotipi e dal folclore. Un’idea personale, legata ai nostri ricordi, all’infanzia vissuta in una Noto barocca ancora piena di poesia. VIA DEI MILLE non è una via aristocratica di Noto, ma uno dei suoi cuori più popolari e il nostro design è un design molto poetico. Il nostro processo creativo ha visto i vari e tanti stili siciliani dapprima sovrapporsi, confondersi, disgregarsi, per riapparire nella forma di un “minimalismo barocco” tipico della città di Noto, il luogo appunto in cui la storia del nostro progetto ha avuto inizio. Si parte lontano, si erra, per poi ritornare al punto di partenza: anche questa è una metafora tutta siciliana. Lontano quindi dagli stereotipi tipici della nostra isola, per costruire l’immaginario di VIA DEI MILLE ci siamo rivolti verso i dettagli ignorati, gli elementi decorativi minori, i ricami, i fregi, le forme dei balconi in ferro battuto, i disegni delle maioliche delle chiese e dei conventi. Li abbiamo fatti nostri rivisitandoli in chiave più minimalista e contemporanea.

 

La fragranza “Gelsomino” è fra le più persistenti e ricca di note della sua collezione, nonostante le caratteristiche olfattive lei riesce a donargli una nota leggera e delicata. Qual è il suo segreto? Gli ingredienti, il processo di lavorazione, oppure qualcos’altro?

 

Il gelsomino è un fiore enigmatico, forse anche paradossale. È un fiore piccolo, fragile, delicatissimo ma dall’odore profondo, inebriante, “capiteux”. Non credo ci sia qualcuno a cui non piaccia sentire, per un momento, fuggevole, l’odore delicato e intenso del gelsomino, ma non a tutti piace sostenerne a lungo il profumo, sentirlo durevole accanto, portarlo sulla pelle. Come “soliflore”, credo che il gelsomino sia una delle materie più complesse e difficili da lavorare in profumeria. Per renderlo indossabile, spesso viene associato ad altri fiori che volutamente ne prendono il posto durante l’evoluzione del profumo. In alcuni casi, viene reso fruttato o persino zuccherato. Con Jacques Chabert abbiamo impiegato quasi due anni per tentare di esaltarne invece la bellezza senza snaturarlo, per rispettare la delicatezza e la complessità olfattiva del fiore senza travestirlo o mutarlo in altro di più facile accesso. É il lato oscuro, ossidante, del gelsomino che abbiamo allora cercato di mitigare per suggerirne piuttosto l’aspetto solare, radioso ed etereo. Credo che infine ci siamo riusciti. ll nostro gelsomino ê un gelsomino elegante, che non allontana ma attira, che non diventa eccessivo, diventando profondo si apre invece di chiudersi, sottilmente, lentamente, si illumina.