L’agopuntura protegge dallo stress
Tempo fa il Time pubblicò un articolo in cui descriveva uno studio scientifico condotto su alcuni ratti che dimostrava come l’elettroagopuntura (una tecnica ibridata dall’agopuntura) possa proteggere dallo stress indotto. Lo studio, pubblicato su Pubmed e sul Journal of Endocrinology è stato condotto da alcuni ricercatori del Dipartimento di farmacologia e fisiologia del Georgetown University, che ha provato ad allestire un esperimento per verificare se effettivamente l’agopuntura agisca sui meccanismi di risposta dell’organismo allo stress, una reazione fisiologica selezionata dall’evoluzione per rispondere a situazioni di emergenza, ma che, a causa di stimoli continui, diventa cronica, dando vita a una serie di patologie più gravi.
“New research on acupuncture in animal models suggests that the ancient Chinese therapy stimulates the same biologic pathways activated by pain and stress, similar to the way drugs work in humans”
È quanto si legge in questi giorni su una news della Georgetown University School of Nursing and Health Studies, in cui si spiega come i risultati siano stati ottenuti da uno studio a doppio cieco su gruppi di ratti di laboratorio.
Abbiamo chiesto a uno dei maggiori esperti in Italia di questa disciplina, il dott. Mauro Cucci, medico, specializzazione in neuropsichiatria infantile e direttore e docente presso l’Istituto Superiore di Agopuntura, cosa pensa di questo studio e quali importanti conseguenze può avere nella diffusione di questa antica disciplina medica.
La scarsità di studi sull’agopuntura è una autentica bufala! Esistono documenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che da decenni affermano proprio il contrario. Una pubblicazione prodotta nel 2003 afferma in merito “niente di più falso, basterebbe consultare le più comuni banche dati”. Certo produrre lavori scientificamente validi non è così semplice. Occorrono fondi adeguati, ricercatori e strutture all’altezza e casistiche sufficientemente ampie, ma questo vale anche per la medicina ortodossa, che spesso non brilla per limpidezza e neutralità scientifica. Si potrebbero citare migliaia di esempi in cui, sembrerebbe prevalere l’interesse economico su quello etico-scientifico. Quindi, e mi scuso se mi sono dilungato troppo, la risposta è “assolutamente si! Esistono numerosissimi lavori sulla materia. E molti sono decisamente validi.
DA QUANTI ANNI INSEGNA AI MEDICI QUESTA DISCIPLINA?
Io mi occupo di agopuntura da quando mi sono iscritto all’Università e la insegno dal 1992. Dopo varie esperienze, nel 2002, insieme ad un gruppo di amici e colleghi, ho fondato l’Istituto Superiore di Agopuntura di cui sono il Direttore.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE E LE DIVERSITÀ (SE VE NE SONO) DELLA MEDICINA CINESE E DELL’AGOPUNTURA RISPETTO A QUELLA “OCCIDENTALE”?
La Medicina Tradizionale Cinese, e l’agopuntura in particolare, considerano l’essere umano come parte integrante della natura che lo circonda e quindi ritengono lo stato di buona salute come una condizione di armonia interna ed esterna che va mantenuta e/o ristabilita nel rispetto di questa globalità. Tra l’altro questi assunti, concepiti migliaia di anni fa, sono perfettamente in linea con il primo articolo dello statuto dell’OMS: “La buona salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non consiste soltanto nell’assenza di malattie o infermità”. Anche la medicina occidentale nacque con gli stessi presupposti, ma, nei secoli, prevalse il modello meccanicistico, che considera l’essere umano come un insieme di apparati che quasi non dialogano tra loro, il malato come un organo che “funziona male”e, di conseguenza, la necessità di protocolli terapeutici uguali per tutti. Nonostante le più tenaci resistenze ancora presenti nel mondo accademico e farmaceutico questo modello comincia a scricchiolare. A partire dai lavori di Freud tra il IXX ed il XX secolo, per continuare con la medicina psicosomatica, la PNEI ed infine la “mappatura” del patrimonio genetico umano, il DNA, appare sempre più evidente, e non più ignorabile che ogni essere umano è un “pezzo unico” e che quindi la tutela della sua salute deve seguire percorsi globali ed personalizzati.
Per la Legge italiana l’agopuntura è un “atto medico”. Può essere quindi praticata soltanto da laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione medica. Possono quindi iscriversi ai nostri corsi medici, odontoiatri e studenti iscritti agli ultimi anni della facoltà.
Sappiamo che il nostro Istituto, negli anni sta acquisendo un prestigio sempre maggiore, ma non abbiamo mai sostenuto questa tesi, né preteso di essere i migliori. Noi abbiamo sempre cercato offrire la nostra proposta didattica con umiltà e competenza. Cerchiamo di proporre il modello dell’agopuntura come uno strumento che possa arricchire il bagaglio professionale del medico moderno e mai come qualcosa di alternativo a ciò che i colleghi hanno imparato all’università. Perseguiamo quindi l’integrazione delle due scuole di pensiero cercando di dimostrare che la Medicina Tradizionale Cinese, al di là del suo gergo simbolico, propone un modello rigorosissimo, fondato su regole logico-matematiche, che sono perfettamente coincidenti con le più moderne acquisizioni scientifiche. In genere questo colpisce molto positivamente i nostri “nuovi allievi” e forse è proprio questa la chiave del successo che ci attribuisce la sua domanda.
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