Come guarire dal disturbo ossessivo compulsivo? Vincere le ossessioni con i consigli degli esperti

Come guarire dal disturbo ossessivo compulsivo? Vincere le ossessioni con i consigli degli esperti

A tutti sarà capitato di tornare indietro per controllare di aver chiuso l’automobile che era, ovviamente, chiusa; oppure, subito dopo essere usciti di casa, di ritrovarsi a riaprire la porta per accertarsi di aver spento il gas.  Questo fa di noi delle persone ossessivo-compulsive? Che differenza c’è tra le preoccupazioni e le ossessioni?

vincere le ossessoni compulsioniLa risposta a queste domande ci viene data da Gabriele Melli, psicologo e psicoterapeuta, all’interno del suo libro Vincere le ossessioni appena pubblicato dalla Casa Editrice Erickson.

Ossessioni e compulsioni – quelle che comunemente chiamiamo anche fissazioni o manie – affliggono un numero crescente di persone, quando sfociano nel disturbo ossessivo compulsivo (DOC) rendono la vita impossibile sia a chi ne soffre sia a chi gli sta accanto.

Chi ha problemi di ossessioni e compulsioni o chi conosce qualcuno che ne soffre dovrebbe leggere questo libro. Si tratta di uno stumento utile di  auto-aiuto sul Disturbo ossessivo-compulsivo (il cui acronimo è DOC).

Il libro è strutturato in tre parti: la prima propone le conoscenze scientifiche più recenti sul disturbo ossessivo-compulsivo  e spiega le basi teoriche su cui si fondano i moderni protocolli di trattamento; la seconda è un vero e proprio manuale di auto-aiuto basato sul programma di trattamento più efficace per questo tipo di disturbo; la terza fornisce una serie di indicazioni per ulteriori approfondimenti e si rivolge, in particolar modo, ai familiari delle persone affette da DOC.

Molte persone che soffrono di disturbo ossessivo- compulsivo non hanno mai ricevuto alcun aiuto professionale, poiché sono riluttanti a parlare con un estraneo dei loro problemi o, più semplicemente, perché non possono permettersi, per motivi geografici o economici, di accedere ad un buon centro di psico- terapia. Questo è uno dei motivi fondamentali per cui riteniamo che i libri di auto-aiuto abbiano molto da offrire, pur non potendo sostituirsi ad un terapeuta in carne ed ossa.

 

Proprio per questo abbiamo rivolto al un’esperta nel campo, la dottoressa e psicologa clinica di Torino Luigina Pugno alcune domande su questo argomento.

Cos’è il disturbo ossessivo-compulsivo e come si riconosce?

Sotto  questo disturbo vengono fatti rientrare sia le ossessioni, sia le compulsioni, perché hanno in comune il funzionamento. Sono entrambi caratterizzati da pensieri o atti ripetitivi che la persona sente di non poter fare a meno di pensare o agire, da forte preoccupazione, da dubbi da cui non se ne esce con rassicurazioni o usando la logica e da ruminazione. Anche se obiettivamente si rende conto della loro insensatezza non può esimersi dall’assecondare il disturbo, perché di solito si basa su qualcosa di verosimile.

Mi spiego tutti sappiamo che alcuni batteri causano malattie e che importante lavarci le mani, ma chi soffre della compulsione di lavarsi le mani non lo fa solo una volta, ma diverse volte, talvolta fino a lesionare la pelle, e smette solo quando l’ansia è passata.

Tutti abbiamo fatto l’esperienza di non riuscire a scacciare un ritornello dalla testa, o di controllare più volte di aver chiuso l’auto, ma quando si ha il disturbo è la quantità di volte in cui si controlla o si pensa a qualcosa che fa la differenza. I rituali, o le ossessioni possono occupare anche 8 al giorno, interferendo con la vita quotidiana.

Che differenza c’è tra ossessioni e compulsioni?

Le ossessioni sono pensieri intrusivi, che arrivano nella mente della persona senza un motivo e non se ne vanno.

Le compulsioni, anche dette rituali, sono comportamenti ripetitivi, che servono a ridurre le preoccupazioni generate dai pensieri.

Quali tipi di ossessioni può avere una persona?

Ci sono dei contenuti ricorrenti: omosessualità, pedofilia, essere cattivi, relazionali, religiose, poter fare del male a qualcuno, o che un certo cibo ci faccia male. Poi ce ne sono di meno frequenti, per esempio: di non essere abbastanza intelligenti, o di potersi fare la pipì o la cacca addosso. In linea generale direi che i contenuti sono per certi versi bizzarri, illogici, perché benché tutti possiamo chiederci se il nostro partner ci ama, se non ci sono prove a conferma di questo dubbio, lo abbandoniamo. Per esempio. Posso pensare di non essere abbastanza intelligente da poter prendere una laurea, ma se ad avere questa preoccupazione è una persona con la laurea triennale, che sta facendo la magistrale con buoni voti, allora questo pensiero risulta illogico.

Quali tipi di compulsioni esistono?

Anche qui ci sono comportamenti ricorrenti: lavaggi per prevenire contaminazioni (Doc da contaminazione), controlli ripetuti o mettere in un certo ordine per prevenire disgrazie, può coinvolgere anche il corpo (doc di controllo e ordine), attuare gesti o riti per prevenire eventi avversi o propiziarne di favorevoli (Doc superstizioso), o accumulare oggetti inutili perché incapaci di separarsene.

Lo shopping compulsivo è uno DOC?

No rientra tra le dipendenze, perché alla base l’emozione che spinge all’acquisto sono la tristezza e/o il senso di vuoto e non la paura come avviene nel DOC.

Il feticismo è un Doc?

No è un disturbo sessuale.

Come si guarisce dal DOC?

Si possono inizialmente utilizzare libri di auto aiuto come “Vincere le ossessioni”, a cui associare la psicoterapia. La cura disturbo ossessivo compulsivo va fatta da noi terapeuti specificatamente formati su questa patologia, perché il rischio è di attuare comportamenti o dare suggerimenti che possono alimentare la patologia, invece che debellarla.

In linea generale la terapia delle compulsioni non è lunga, mentre quella per le ossessioni può esserlo, perché la persona rischia di passare da una ossessione ad un’altra, creando una lunga catena.

Quando la patologia interferisce in modo significativo con la quotidianità della persona diventa necessario assumere farmaci. Anche i familiari possono essere d’aiuto, ma devono essere informati dal terapeuta a riconoscere il DOC e a non alimentarlo.

Le terapie che si sono dimostrate più utili sono quella Cognitivo comportamentale e la Mindfulness.

 

Domande? Inviatele a redazione@clinicaebenessere.it

 

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