Io Soccorro: salvare la vita con il defibrillatore (AED)

Io Soccorro: salvare la vita con il defibrillatore (AED)

Ci sono situazioni di emergenza in occasione delle quali sapere cosa fare può fare la differenza tra la vita e la morte.
Una di queste circostanze è rappresentata dall’arresto cardiaco nel quale il pronto intervento di chi è testimone con una manovra semplice ed efficace come la Rianimazione Cardio Polmonare (RCP) e l’utilizzo del defibrillatore (AED) può mantenere in sopravvivenza la vittima e far guadagnare tempo per l’arrivo utile dei soccorsi, costituendo uno degli anelli della catena della sopravvivenza.

Il dramma è che, senza alcun intervento, dopo quattro minuti dall’arresto cardiaco inizia un danno cerebrale che diventa in pratica irreversibile dopo dieci minuti.

Se è probabile che un testimone non sia in condizione di prestare efficacemente un primo soccorso, è altrettanto probabile che nelle immediate vicinanze ci sia invece qualcuno che sia stato addestrato a farlo.

L’applicazione Io Soccorro (scaricabile gratuitamente),  inizialmente disponibile per smartphone con sistema operativo iOS e Android,  consente agli utenti che hanno indicato sul proprio profilo di essere addestrati nella rianimazione cardiopolmonare (RCP) di ricevere in tempo reale la notifica se qualcuno vicino ha bisogno di aiuto per un’emergenza sanitaria che può richiedere la RCP. Se l’emergenza cardiaca è in un luogo pubblico, l’applicazione, usando degli algoritmi specifici legati alla tecnologia GPS, avviserà gli utenti registrati che nelle vicinanze c’è una richiesta di aiuto e la necessità di prestare il primo soccorso.

Io Soccorro, che sarà collegata e gestita dalla locale centrale operativa del servizio medico d’emergenza, invia sul display del dispositivo mobile appartenente al soccorritore localizzato nelle vicinanze dell’incidente, oltre che l’esatta ubicazione del luogo dell’emergenza, anche quella della più vicina postazione con Defibrillatore semiAutomatico Esterno (AED), che consente di fornire assistenza alle vittime di arresto cardiaco improvviso.

I casi di arresto cardiaco in Italia sono circa 73.000 per anno, uno ogni 7,2 minuti, dovuti a malattie cardiovascolari ed in particolare ad attacco cardiaco (dati Istituto Superiore Sanità 08/2010) e solo il 2% di questi riescono a sopravvivere.
Questi eventi si verificano per l’80% dei casi in sede extraospedaliera, rappresentando la 1° causa di morte di persone, risultando la patologia con i costi sociali più elevati. Va inoltre rilevato che la mortalità generale nel nostro paese è per il 43% legata alle malattie cardiovascolari, malattie di tipo cronico-degenerativo il cui danno da eventi acuti può essere limitato da interventi precoci e tempestivi con grande vantaggio per l’individuo e per la comunità.

L’intervista per Sanofi realizzata da  Claudio Pasqua di DottNet al dott. Stefano Mazzei, Ceo e Founder della Salvamento Academy 

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