Simone Andreoli: l’uomo delle Fragranze

Simone Andreoli: l’uomo delle Fragranze

Simone Andreoli e le sue opere olfattive, giovane, creativo, curioso, con una spiccata sensibilità che gli permette di entrare nell’intimo di una fragranza e farla sua, impulsi che si trasformano in una goccia di essenze magiche, lontane, naturali, familiari come a casa, nell’intensità di ogni sua creazione si nasconde il divino, come gli attimi e i luoghi che ci rendono felici.

Dietro ogni sua creazione c’è una piccola opera d’arte, c’è un mondo misterioso, il suo un naso alla continua ricerca di ispirazioni, emozioni, dettagli che trasforma in fragranze. Simone Andreoli è questo e molto altro, c’è la magia del risultato finale; qualcosa di unico e di raro che si cela dietro alla bellezza di ogni sua fragranza.

Un viaggio nel mondo del “Diario olfattivo” di Simone Andreoli, giovane rivelazione della profumeria artistica. Lo abbiamo incontrato per voi.

Parliamo di profumi artistici, chi li indossa sfugge dall’omologazione, quali sono i principi base che guidano la profumeria di nicchia.

La profumeria di nicchia o d’autore nasce per conferire a nasi indipendenti la completa libertà espressiva di creazione delle fragranze sia nel lato stilistico, sia nella selezione degli ingredienti; una nicchia dedicata alla celebrazione dell’arte profumiera che consenta di privilegiare la qualità delle materie prime e l’originalità dei contenuti.

Una fragranza nasce con il principio di un’ispirazione emozionale forte, concepita come un’opera d’arte che possa durare nel tempo senza risentire di mode o tendenze passeggere.

Un consumatore che indossa questo tipo di fragranze vuole contraddistinguere la sua individualità al di fuori degli aspetti di marketing delle multinazionali, scegliendo “un vestito intimo” che tra 10 anni sarà ancora bellissimo.

 

Abbiamo sempre bisogno di qualità, lei ha lanciato tre nuove fragranze, Zest di Sorrento, Fico Nero di Sardegna, e Mandola di Noto, ognuno di loro ha un valore di riconoscibilità, può dirmi cosa l’ha guidato verso queste scelte.

Ho sempre raccontato di esperienze di viaggio verso le più lontane destinazioni attraverso le mie creazioni perché il cardine essenziale del “Diario Olfattivo” è la forte connessione che c’è tra odori e memorie di viaggio. Inoltre, tutto ciò che è esotico e inusuale esercita grande fascino in noi. Con la nuova collezione, Italian Heritage, ho voluto dedicare un capitolo del “diario” all’esplorazione del territorio italiano a me molto caro e celebrare le bellezze e le eccellenze dell’Italia.

Riscoprire e recuperare profumi che fanno parte della nostra quotidianità e del nostro patrimonio olfattivo attraverso una serie di fragranze riconoscibili, dirette, con un appeal che fosse molto nitido al naso ma con grande attenzione alla qualità delle materie prime e dalla struttura estremamente moderna.

 

La realtà del made in Italy ha una forte identità, lei crea le sue fragranze ispirandosi ai suoi viaggi personali in giro per il mondo, è partito da lì, da quelle esperienze, sull’isola di Miyashima in Giappone ha trovato ispirazione per creare “Deep Island”, “Camouflage” racconta i mercati mediorientali e le notti di Dubai, esprimono note e percezioni lontane, la mia domanda è? quali sono le sfumature che rendono l’Italia affascinante.

 

L’Italia è un paese ricco di ispirazione ed estremamente diversificato da una regione all’altra. La costante che ricorre da Nord a Sud è la grande bellezza dei suoi paesaggi e delle sue città d’arte che lasciano intendere ad ogni visitatore che siamo un popolo votato al meglio.

Chi nasce e vive in questo paese si abitua a tanta magnificenza ma se inizia a viaggiare e visitare il mondo, spezzando la sua quotidianità, si accorge di quanto sia speciale e straordinario questo territorio. Basti pensare a regioni come la Toscana, la Sardegna o la Campania giusto per citarne alcune.

 

Tre Fragranze tutte da scoprire, tutte di un ‘eleganza e di una sensualità meravigliosa, un frammento d’Italia, un packaging dai dettagli dorati e sfumature blu mediterraneo. Referenze di grande carattere, a cosa ci invita ogni fragranza? Come risaltano la personalità di chi li indossa?

Sono 3 fragranze che reinterpretano alcuni classici della profumeria ma con un gusto molto più sofisticato. Zest di Sorrento è un tributo al limone della Costiera amalfitana e della penisola sorrentina, il più rinomato al mondo che in questo profumo ricostruisce, insieme ad altri 70 ingredienti, l’impressione di bere un limoncello campano.

Fico Nero di Sardegna rende omaggio al fico di Chia, una piccola località sarda dove questo frutto è un’eccellenza dell’isola; la fragranza trasporta immediatamente alla natura incontaminata della Sardegna in una giornata solare di estate mediterranea.

Mandorla di Noto rievoca l’atmosfera olfattiva di un laboratorio di alta pasticceria siciliana, dove il maitre sta preparando la pasta di mandorle; si verrà immediatamente avvolti da questa soffice nuvola di zucchero, polvere di mandorle e vaniglia come fosse una carezza al viso.

   

Materie prime pregiate, livello intuitivo, quali sono gli elementi caratterizzanti olfattivi del futuro della profumeria di nicchia?

Oggi un creatore di fragranze ha a disposizione più di 10’000 tipi di materie prime nella sua palette di composizione. Penso che nei tempi moderni ci sia spazio per idee nuove, concetti sperimentali e azzardi che possano creare stupore e sorpresa al naso dei consumatori, ma credo ci sia anche un grande bisogno di innovare fragranze facilmente riconoscili e familiari con una qualità superiore.

Un grande classico, reinterpretato in chiave contemporanea e moderna con l’ausilio di materie prime nobili è la riscoperta di un’emozione che è rimasta sopita dentro noi:

quella per le cose semplici.

 La profumeria è l’ottava arte viva nel mondo, immergersi in luoghi lontani, tra leggenda e realtà, poi le note profumate, un mondo infinito che domina i ricordi; “Profumo”.

 

 

 

 

 

 

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