Smetti di accontentare gli altri!

Accontentare sempre le persone può sembrare un ottimo sistema, ma in realtà è uno stile di vita fonte di numerosi problemi, per chiunque, ma soprattutto per chi accontenta sempre gli altri, che è costretto a modellarsi continuamente sulle aspettative degli altri, anche se ciò va contro i principi morali della persona che accontenta gli altri. Non esprimendo mai i suoi bisogni e i suoi sentimenti, confonde chi lo circonda, dando anche pareri favorevoli a progetti e discorsi che in realtà detesta, e tutto per la paura di dare un dispiacere alle altre persone.

Per smettere di accontentare sempre e a ogni costo le persone, è bene iniziare a comprendere che se le persone ricevono un parere negativo, non succede nulla di male. Non c’è alcun rischio nell’esporsi e dire ciò che si pensa davvero, anzi, farlo dimostra che si possiede un’opinione personale ben definita e ci rende persone automaticamente più interessanti.

In campo lavorativo, dare sempre ragione a tutti è controproducente, sia per noi stessi, sia per il team di lavoro. Non esprimere le proprie opinioni e il proprio potenziale rende meno efficace l’intero team di lavoro, e non consente a chi accontenta sempre le altre persone di vivere al meglio le sue emozioni e il suo potenziale.

Fra i rischi principali a cui va incontro chi accontenta sempre gli altri troviamo il rischio di diventare veri e propri adulatori servili, completamente concentrati sull’accontentare e dare sempre ragione a chi è più in alto di se nella scala sociale e lavorativa. Un altro problema è legato al fatto che, anche se non si diventa adulatori, si rischia comunque di essere sfruttati dagli altri, proprio per il carattere che spinge ad accontentare le richieste altrui.

Come ricorda Stefano Pigolotti, professional coach, “è diverso sfruttare per noi stessi la capacità di capire cosa gli altri vogliono, e soddisfare le loro esigenze, se combaciano con le nostre, o se reputiamo siano opportune. Possiamo essere utili molto meglio, se siamo utili a noi stessi”.