Caffè decaffeinato in dieta o in gravidanza: fa bene? 

Caffè decaffeinato in dieta o in gravidanza: fa bene? 

Per molti soggetti bere una tazzina di caffè comporta innumerevoli problemi che si acuiscono con l’avanzare dell’età, per questo molto medici consigliano di ridurre (o eliminare del tutto) l’assunzione della caffeina. Per la maggior parte delle persone è molto difficile rinunciare all’aroma di una buona tazzina di caffè, per questo il decaffeinato può essere una validissima soluzione alternativa per soddisfare determinate esigenze di piacere.

Sebbene siano molteplici le polemiche che sono state avanzate con il tempo nei confronti del caffè decaffeinato, questa bevanda vanta diverse proprietà benefiche che occorre analizzare in questa guida.

Caffè decaiffeinato: è un valido surrogato al caffè tradizionale? 

Caffè in gravidanza: cosa dicono gli esperti? La caffeina deve essere assunta con grande moderazione e non deve superare i 200 milligrammi al giorno. Tuttavia, il medico può consigliare l’eliminazione dell’assunzione della caffeina a tutti i pazienti che soffrono di patologie o di disturbi gravi. Per questo motivo, il caffè decaffeinato può costituire una valida alternativa per chi non sa rinunciare al buon gusto dell’aroma del caffè tradizionale.

Ci sono dei rischi? Sono stati “sollevati” dubbi in merito alla sicurezza alimentare derivante dal metodo di estrazione utilizzato per eliminare la caffeina dai chicchi di caffè. In effetti, possono essere utilizzati agenti chimici ritenuti cancerogeni e dannosi per la salute dell’organismo umano.

Il caffè decaffeinato è effettivamente cancerogeno? Da ricerche condotte in merito, si può pervenire alla conclusione che le elevate temperature impiegate durante il processo di tostatura possono portare alla completa evaporazione delle sostanze senza lasciare alcuna traccia.

Una delle tecniche più sicure che consente di estrarre la caffeina senza impiego di sostanze chimiche è quella ad anidride carbonica.

Tuttavia, il caffè decaffeinato preserva comunque una esigua percentuale di caffeina: 2 mg contro i 100 mg in una tazzina di espresso classico.

Dieta e caffè: quali sono i benefici del decaffeinato?

Sono diversi gli studi scientifici che hanno validato la tesi che il caffè decaffeinato sia una bevanda ricchissima di antiossidanti, anche se in quantità minore rispetto al caffè tradizionale.

Una tazzina di decaffeinato vanta un concentrato di polifenoli e di acido idrocinamico che contrastano la formazione di radicali liberi ed aiutano a combattere la comparsa di malattie tumorali e cancerogene.

Oltre agli antiossidanti, il decaffeinato è ricco di sali minerali (magnesio, fosforo, potassio, calcio, zinco, vitamina E, vitamine del gruppo B, etc.).

Ben si comprende dalla composizione dei macronutrienti che una tazza di caffè decaffeinato è una validissima bevanda che può essere assunta anche da tutti coloro che seguono una dieta ipocalorica ed i benefici sono davvero molteplici.

Il decaffeinato aiuta, infatti, a ridurre il rischio della comparsa del diabete di tipo 2, favorisce la secrezione gastrica, migliora la digestione e la funzionalità epatica. Inoltre, il caffè decaffeinato è un analgesico antidolorifico naturale ed aiuta a combattere la nausea e le cefalee. Inoltre, uno studio scientifico recente ha messo in evidenza che il decaffeinato riduca il rischio della comparsa di malattie cardiache e delle patologie neurodegenerative.

Infatti, bere ogni giorno una tazza di caffè decaffeinato, ricco di acido clorogenico, aiuta a proteggere i neuroni e a previene lo sviluppo di patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, la demenza senile e il Parkinson.

Caffè decaffeinato e rischi

Quali sono i rischi e gli effetti collaterali associati al consumo di decaffeinato? Tra i rischi più comuni si segnalano: il reflusso gastrico ed il bruciore di stomaco.

Infatti, il caffè decaffeinato deve essere bevuto a stomaco pieno in quanto l’acido gastrico ha minori effetti sulle mucose gastriche.

Bisogna, comunque, tenere in considerazione che gli effetti collaterali ed i rischi associati sono totalmente soggettivi e cambiano da paziente a paziente. Pertanto, è bene rivolgersi sempre al medico curante e/o al biologo nutrizionista di fiducia prima di includere il decaffeinato nel proprio regime alimentare.

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